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Io litigo bene. Come mantenere la giusta prospettiva in un conflitto


Non si discute per avere ragione ma per capire. Dr.ssa Raffaele, Psicologa

Litigare non piace a nessuno eppure a volte è inevitabile e anzi, persino benefico.

Pensare che il litigio abbia solo risvolti negativi, infatti, non è corretto. Come possiamo confrontarci, autoaffermarci e far crescere una relazione senza comunicare all'altro ciò che ci sta o non ci sta bene?

La vera sfida è litigare "bene", cioè trasformare il conflitto in un confronto costruttivo e non distruttivo.

Come fare? Ovviamente persona, contesto e motivi del litigio possono essere differenti ma ci sono piccole semplici regole che possono valere in generale.

Vediamo quali sono:

1. Tenere bene a mente qual è il nostro obiettivo finale

Immaginate di essere nel ben mezzo di una litigata e ad un tratto di accorgervi di non capire più cosa sta succedendo, sentendovi semplicemente sopraffatti dalle emozioni.

Uno dei rischi più grandi è quello di sentirsi in balia delle sensazioni e di perdersi nei dettagli delle parole tanto da non riuscire più a vedere il quadro generale.

Fare un piccolo passo indietro e ricordare "perché sto litigando?", "Qual è l’obiettivo finale di questa discussione?" Tenere a mente queste domande aiuterà a mantenere sempre la giusta prospettiva e faciliterà la risoluzione del litigo.

2. Non attaccare la persona ma spiegare come ci ha fatto sentire un suo comportamento

“Tu sei così... “, “Hai sbagliato...”, "Non capisci mai..." non ci aiuterà a risolvere la situazione ma potrebbe inasprire il conflitto.

Ognuno pensa di essere nel giusto e crede che sia l’altro a sbagliare. Continuare a passarsi la palla dell’errore non aiuterà.

Piuttosto potrebbe essere più utile dire che non abbiamo apprezzato quel tipo di comportamento e cercare di spiegare come ci siamo sentiti.

3. Ascoltare (veramente) l’altro

"Non si discute per aver ragione ma per capire." diceva Jorge Luis Borges.

Il fulcro di un buon litigio è tutto qui.

Nella maggior parte delle discussioni capita di concentrarci più su quello che dobbiamo rispondere piuttosto che ascoltare quello che l’altro ci sta dicendo. Quando siamo sulla difensiva cerchiamo semplicemente di attaccare. Quando ci focalizziamo invece su quello che l’altro ci sta comunicando e ci mettiamo al suo posto, forse continueremo a non essere d’accordo con lui/lei, ma sicuramente amplieremo la nostra prospettiva e renderemo più facile per noi e per l'altro capire e trovare una soluzione.

4. Prendersi un po’ di tempo per riflettere.

Quando sentiamo che la situazione ci sta sfuggendo di mano prendersi un po’ di tempo per riflettere e calmare i nervi puoi aiutare.

Anche solo 30 minuti possono essere sufficienti per ristabilire le priorità e fare chiarezza su ciò che desideriamo che l’altro capisca.

Molto importante però è non trascinare la litigata troppo a lungo. Rimanere nel nostro silenzio senza chiarirci con l’altro per ore o giorni può essere rischioso e può diventare una strategia di evitamento del conflitto che ostacola la comunicazione e rende difficile la condivisione delle emozioni.

In sintesi, alcune regole generali possono aiutarci ad affrontare i conflitti in maniera costruttiva:

  • Tenere a mente l’obiettivo finale della discussione

  • Restare rispettosi nei confronti dell’altro e della sua prospettiva diversa

  • Cercare di spiegare come ci si sente

  • Ascoltare ciò che l’altro ci dice

  • Non essere impulsivi nel rispondere

  • Ragionare insieme sulla soluzione

Chiaramente, come detto in precedenza, il contesto della discussione cambia necessariamente anche modalità e finalità: un litigio con un partner sarà diverso rispetto a quello con un collega. Nel primo caso saranno più in gioco le emozioni e i sentimenti, nel secondo più probabilmente l’autoaffermazione e la costruzione di un compromesso.

In ogni caso chiediamoci sempre

Qual è l’ obiettivo finale? Come posso trovare con l’altro la soluzione?

PH. Sara Raffaele, Barrio El Carmen, Valencia

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