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Adolescenti e Covid-19. L'importanza dei genitori nella prevenzione del disagio psicologico

I dati di questo periodo sul disagio psicologico degli adolescenti sono preoccupanti.


Tra disturbi d'ansia, stati depressivi e aumento di comportamenti autolesivi, è necessario non solo intervenire con decisione ma agire anche in un'ottica di prevenzione.

Non sempre gli adolescenti riescono ad esprimere con facilità ciò che provano; questo può accadere per diversi motivi: per timore di essere giudicati, per non far preoccupare mamma e papà, per paura di non essere compresi o perché temono che i loro problemi non "siano abbastanza gravi" da dover essere comunicati.

Cosa possono fare i genitori per dare il loro prezioso aiuto? Possono aiutare i ragazzi a prendersi cura del proprio benessere psicofisico in vari modi:


  • Ascolto empatico e attento

È utile mostrare un'attitudine di ascolto empatico ed accogliente. Dare ai ragazzi la possibilità di parlare di ciò che provano, avrà un effetto rincuorante. Si possono trovare spazi informali per parlare, davanti ad una cioccolata calda, mentre si passeggia o si cucina, ad esempio.

Una strategia è quella di non rendere le conversazioni gravose, del tipo "io devo sapere cosa ti passa per la testa" ma cercare di creare un clima piacevole in cui la conversazione possa avvenire senza tensioni o ansie.


  • Buone prassi

Offrire strumenti per gestire la delicatezza del momento, dando il buon esempio nella cura del proprio corpo e rendendosi disponibili a condividere esperienze nuove (nel rispetto delle normative).

Mantenere dei ritmi sani, con pasti e ritmi di sonno regolar e un po' di attività fisica sono sempre delle buone prassi da considerare.

Si possono proporre attività creative ed offrire buone alternative agli strumenti digitali che gli adolescenti prediligono, senza atteggiamenti giudicanti o coercitivi. La chiave è quella di rendere disponibile qualcosa di interessante ma lasciare all'adolescente la possibilità di scegliere.


  • Presenza coerente ma discreta

In questo periodo i ragazzi potrebbero percepire un forte senso di solitudine, pertanto è utile incoraggiare gli scambi con i pari e sostenere le naturali necessità di socializzazione.

In più, senza sovrapporsi agli spazi dedicati agli amici, è fondamentale far sentire la propria presenza, che dovrebbe essere discreta e non invadente.


  • Affidarsi ad un professionista

Se la sofferenza è intensa e persistente, si può chiedere il supporto di un professionista.

Senza prendere in nessun modo il posto dei genitori, lo psicologo può essere una guida efficace nel ritrovare l' equilibrio momentaneamente perduto.


Inoltre può capitare che gli stessi adulti siano affaticati dallo stress del periodo, pertanto chiedere un aiuto "esterno" può essere di grande sollievo per tutto il nucleo familiare.


N.B.

Spesso gli adolescenti vivono, di rimando, un fortissimo pregiudizio sulla terapia psicologica.

È importante che siano per primi gli adulti ad andare oltre tali pregiudizi e aiutino i ragazzi a riconoscere i propri bisogni e li incoraggino a prendersi cura di se stessi nel giusto modo.


Molto spesso, nonostante un'iniziale resistenza, il colloquio con uno psicologo stimola l'interesse dei ragazzi perché possono entrare in contatto con un'immagine globale di se stessi.

Inoltre, all'interno di una relazione protetta, possono ri-narrare la propria storia , attribuire significato a quello che provano integrandolo nell'esperienza attuale e formulare nuovi progetti su di sé.


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